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Rinforzi strutturali

Rinforzi strutturali: “Dobbiamo realizzare un rinforzo strutturale in un vecchio solaio in latero cemento (1978) per aumentarne la portata lavorando da sotto in quanto sopra è abitato dal altro proprietario. Possiamo risolvere questo problema applicando le vostre strisce o lamine di carbonio? Il rinforzo va applicato sul calcestruzzo dei travetti o si può applicare anche sul fondello in cotto? Che procedimento consigliate? Avete delle ditte esperte in questa tipologia di lavori che possono intervenire? Ringrazio”

Arch. M.C. – (MN)

I rinforzi strutturali con l’utilizzo delle fibre di carbonio devono essere vincolati monoliticamente alla parte strutturale del solaio e quindi si deve attaccare al calcestruzzo dei travetti in modo che il rinforzo sia corpo unico collaborante. Non è possibile applicare il rinforzo sulle pignatte in cotto in quanto non sarebbe vincolato alla parte strutturale portante. E’ necessario arrivare al calcestruzzo dei travetti dopo aver asportato il fondello di laterizio. E’ probabile che si debba intervenire preventivamente e regolarizzare la superficie con la apposite malte da riparazione (ad esempio SIKAMONOTOP DYNAMIC in Classe R4) in modo da dare al placcaggio con le lamine in fibra di carbonio (SIKA CARBODUR) o con tessuti in fibra di carbonio (SIKAWRAP) una superficie planare ideale. Il vincolo del rinforzo alla vecchia struttura è realizzato dalla capacità adesiva della resine epossidiche che renderanno il sistema monolitico e il solaio potrà aumentare le sue capacità di portata secondo le vostre esigenze e i calcoli strutturali che avrà fatto il Progettista.

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Siamo in contatto con Ditte Specializzare ed esperte in questa tipologia di lavori delicati che possono intervenire. Se vorrete possiamo chiedere di farvi avere un’offerta per quanto riguarda la parte specialistica del rinforzo strutturale in modo che possiate avere un quotazione totale prodotti e posa con la garanzia che il rinforzo sarà realizzato a regola d’arte.

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Presente sul mercato dal 1968, Casari EDILSERVICE è un’affermata società al servizio dei professionisti dell’edilizia. La pregevole esperienza cantieristica dei geometri Giorgio e Marco Casari è oggi un valore di riferimento per aziende importanti ed operatori specializzati del settore edile. Tel.: 030 2131471

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“Un incendio ha lesionato cinque travetti di una solaio in latero-cemento. La parte rimanente è relativamente in uno stato accettabile. Ora vorremmo ripristinare le caratteristiche meccaniche dei travetti lesionati senza demolire tutto il solaio.  Abbiamo visto che avete soluzioni di rinforzo strutturale con il placcaggio delle fibre di carbonio, in questo caso possono essere una soluzione valida? Che ciclo di lavoro dovremo seguire? Un Impresa tradizionale può realizzare con la sua maestranza questi interventi?”

Grazie. Imp. A.B. (BS)

E’ un caso classico di rinforzo strutturale con applicazione dei compositi con l’utilizzo di lamine in “fibra di carbonio “SIKA CARBODUR“. Dopo aver consultato il Vs. Ingegnere strutturista, che potrà scegliere la sezione di lamina più indicata, si potrà applicare il seguente procedimento:

  1. Procedere alla demolizione di ogni parte in distacco o non dotata di sufficiente resistenza e coerenza. Le armature in avanzato stato di degrado saranno scoperte rimuovendo completamente lo strato di calcestruzzo copriferro. Saranno rimosse anche le tracce di precedenti interventi di riparazione o riporti non perfettamente aderenti. Tali operazioni dovranno essere eseguite con mezzi manuali o comunque tali da non danneggiare lo strato di calcestruzzo sano sottostante evitando eccessive vibrazioni.
    Effettuare una accurata pulizia mediante spazzolatura, o meglio sabbiatura, di tutte le superfici interessate dai successivi trattamenti, con completa rimozione di sostanze o depositi estranei, come fuliggine, ruggine, olio, grassi, pellicole superficiali sfarinanti. I ferri saranno ripuliti asportando completamente la ruggine e ricoperti a breve distanza con i successivi specifici trattamenti.
    I ferri di armatura ripuliti saranno trattati mediante applicazione a pennello in due mani, a distanza di circa 3 ore l’una dall’altra, con una boiacca cementizia pennellabile a due componenti a base di leganti idraulici, polveri silicee, inibitori di corrosione in dispersione di polimeri acrilici SIKA MINIPACK ANTICORROSION.
    I riporti in spessore a ricostruzione del copriferro e di parti mancanti saranno realizzati mediante riporto diretto di malta adesiva bicomponente a ritiro controllato a consistenza di stucco, costituita da inerti selezionati, cementi modificati con l’aggiunta di polimeri sintetici in emulsione ed opportuni additivi, contenente microfibre in polipropilene, SIKAMONOTOP DYNAMIC in Classe R4.
    L’applicazione sarà  eseguita a dorso di cazzuola o spatola curando di bagnare a rifiuto il sottofondo prima dell’applicazione. Con questo intervento di ricostruzione si è ottenuta una superficie regolare e planare ideale per l’applicazione del rinforzo strutturale vero e proprio con l’utilizzo della lamine in fibra di carbonio.
  2. Rinforzo strutturale con incremento della sezione tesa con l’applicazione di lamine in fibra di carbonio vincolate monoliticamente alla vecchia struttura tramite gli appositi collanti epossidici.
    La realizzazione del rinforzo strutturale con aggiunta di armatura sollecitata a trazione sarà realizzata con l’applicazione delle lamine in fibra di carbonio SIKA CARBODUR, vincolate al nuovo travetto in cls. tramite l’apposito adesivo epossidico SIKADUR 30. Sarà da definire la sezione più idonea in funzione delle esigenze statiche e meccaniche richieste e prescritte dal progettista strutturista. 
    Questi interventi potranno essere realizzati dalla Impresa di vostra fiducia adeguatamente istruita o da maestranza specializzata che potrà realizzare solo la parte specialistica che, se credete, potremo consultare per un preventivo.

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Rinforzo pilastro in cemento armato : “Dovremmo procedere ad un rinforzo strutturale in quanto in un cantiere in via di esecuzione, un grande pilastro in calcestruzzo rotondo (diametro 70 cm) risulta di resistenza molto bassa, con lo sclerometro non arriva ai 20 N/mm2, essendo insufficiente per il lavoro che dovrà sopportare vorremmo trovare una soluzione per consolidarlo. Vi chiedo se con la tecnologia delle fibre di carbonio potrà essere adeguatamente rinforzato e portarlo a una resistenza di RcK 30 N/mm2, senza cercare soluzioni tradizionali di ingrossamento o altre che presuppongono lavori e tempistiche troppo lunghe e onerose.”

Ing. E.M. – Brescia

C’è una soluzione perfettamente indicata e di semplicissima e veloce applicazione:
La fasciatura del pilastro in calcestruzzo armato con i tessuti in “fibra di carbonio” SIKA WRAP – tipo unidirezionale, che viene vincolato monoliticamente al pilastro in c.a. tramite l’apposita resina epossidica SIKADUR 330. In funzione del bisogno di staffatura di rinforzo si potranno fare uno più strati di tessuto SIKA WRAP sino a raggiungere la resistenza desiderata.
Esecutivamente un rinforzo di questo tipo può essere realizzato in tempi brevissimi data la capacità delle resine epossidiche di polimerizzare ed avere caratteristiche già molto affidabili a 24 – 48 ore (secondo le prove che vengono attuate alla temperatura di 20°) e la struttura del pilastro in cemento armato potrà essere in grado di lavorare in pochi giorni.
Per permettere una finitura con una rasatura o con un intonaco tradizionale, la superficie potrà essere rifinita con povero di sabbia sulla resina ancora fresca in modo che sia inglobata e si possa realizzare una superficie ad aderenza migliorata in modo da permettere l’applicazione di un’ulteriore finitura.
Questi lavori potranno essere realizzati dall’Impresa generale presente in cantiere o forniti in opera da maestranza specializzata che potremo consultare per un preventivo del lavoro specialistico realizzato in opera comprensivo di “prodotti e posa”.

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“In una vecchia copertura condominiale che deve diventare parcheggio scoperto, dobbiamo realizzare il rinforzo solaio di copertura. Dai controlli strutturali dobbiamo incrementare la zona compressa e aumentare lo spessore della cappa di circa 10-15 cm. con un nuovo getto in c.a. che dovrà essere vincolato al vecchio in modo monolitico. Oltre ai connettori che legheranno la nuova armatura alla vecchia, avete una resina che incolli monoliticamente il nuovo calcestruzzo di rinforzo con vecchio getto realizzato circa trenta anni fa?”

Studio Ingegneria E (BS)

Questa tipologia di rinforzi strutturali sono soluzioni già adottate in molti casi simili.

Le fasi di lavoro sono le seguenti:

  • procedere preventivamente ad una adeguata preparazione del sottofondo con l’asportazione di tutto quanto sia cedevole o non sia perfettamente vincolato alla struttura. Per avere certamente la struttura in vista con superficie irruvidita è consigliabile procedere alla fresatura di tutta la superficie con attrezzature adeguate.
  • Sulla superficie così preparata si procederà alla stesura della resina epossidica SIKADUR 32adesivo strutturale di ripresa di getto in modo che si potranno considerare i getti eseguiti in tempi diversi come realizzati in un’unica soluzione monolitica. In questo modo i due getti fatti in tempi diversi potranno essere considerati come gettati in un’unica soluzione. Le caratteristiche meccaniche a trazione e a taglio della resina epossidica di ripresa di getto SIKADUR 32 sono talmente elevate (circa 10 volte le caratteristiche a trazione e taglio del cls.) che il punto di contatto è un punto di forza e non di debolezza.
  • Procedere subito al getto della nuovo calcestruzzo collaborante che sarà realizzato con appositi additivi che evitino il ritiro idraulico del getto migliorandone sensibilmente le caratteristiche fisico meccaniche. Aggiungere l’apposito superfluidificante a base acrilica SIKA VISCOCRETE – che permetterà di raggiungere la fluidità prescritta con un basso rapporto acqua/cemento (rapp. massimo A/C 0,5) e l’additivo antiritiro SIKA CONTROL 40 che eviterà ritiri con le contrazioni che causano le fessurazioni da ritiro idraulico.

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Rinforzo strutturale volte: “Dobbiamo intervenire su delle vecchie volte in mattoni pieni che sono state lesionate dal recente terremoto nella bassa mantovana. Abbiamo tolto la vecchia pavimentazione ed il  materiale di riempimento, ora dobbiamo fare il getto di un nuovo solaio in c.a. che possa sopportare lui i carichi da civile abitazione in modo che la volta non sia sovraccaricata e porti se stessa o poco più.
Avavamo previsto di ancorare dei connettori che vincolassero la volta con l’armatura della nuova soletta in c.a., ma ci siamo resi conto che l’operazione di foratura per il posizionamento dei fissaggi chimici crea delle altre sconnesioni tra i mattoni che sono allettati con malte antiche meccanicamente poco consistenti.
Vorremmo vedere se è possibile evitare tale operazione di posizionamento dei connettori utilizzando i vostri adesivi che non prevedono forature e sono in grado di incollare la superficie superiore dei mattoni al nuovo getto in calcestruzzo in modo da rendere il tutto collaborante e vincolato.”

Studio Ing. A.B. – MN

Questi casi di intervento su volte poco legate sono assai frequenti e la nuova tendenza progettuale è quella di non scaricare gli sforzi puntiformemente tramite connettori, che andrebbero a scaricare gli sforzi in modo concentrato su una struttura fondamentalmente mal legata, ma di sfruttare tutta l’area di contatto tra l’estradosso della vecchia volta e il nuovo getto.
Le resine epossidiche SIKADUR 32 che hanno la capacità di vincolare monoliticamente il nuovo getto di cls. ai mattoni pieni, permettono di distribire i carichi in tutta l’area facendo lavorare unitariamente pochi kg. gli elementi della vecchia volta.
Per migliorare le caratteristiche mecaniche del nuovo calcestruzzo e soprattutto contenerne il ritiro idraulico si dovrà aggiungere all’impasto fresco l’apposito aggiuntivo a base di microsilicati SIKACRETE AR, aggiuntivo superfluidificante con componenti a reazione pozzolanica per miscele cementizie iper-prestazionali che permette una sostanziale riduzione dell’acqua di impasto pur mantenendo la fluidità richiesta per il getto del calcestruzzo.

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“In una ristrutturazione dobbiamo eliminare un pilastro per allargare l’accesso alla autorimessa. Vi chiediamo se è possibile riprogettare la struttura in c.a. che, da due travi ribassate sezione cm. 30 x h.50 con largh. ml. 2,50 con un appoggio centrale, diventano una trave unica con luce ml. 5,00, con l’applicazione all’intradosso dei rinforzi con le fibra di carbonio ? Avete delle informazioni tecniche che ci permettano di calcolare questa nuova realtà strutturale?”

Ing. A.P. Mantova

E’ una delle più classiche  applicazioni di rinforzo strutturale con il placcaggio di lamine SIKA CARBODUR che, vincolate monolicamante tramite lo stucco epossidico SIKADUR 30, possono apportare quella necessaria sezione resistente a trazione che, nel punto del pilastro centrale da demolire, certamente non c’è o è insufficiente.

E’ un’operazione di semplice applicazione che potrà essere realizzata con le seguenti fasi di lavoro:

  • Asportazione di rivestimenti, intonaci o verniciature sino ad avere la superficie delle travi in c.a. sana e pulita. Sabbiare la superficie del calcestruzzo. interessata al placcaggio e asportare quanto non perfettamente solidale.
  • Controllare che il calcestruzzo sia di sezione sufficiente per le resistenze a compressione e sia di buone caratteristiche meccaniche (almeno Rck 25). Eventualmente, dove necessario, riparare e ricostruire la sezione originaria (con ciclo SIKA MONOTOP DYNAMIC) in modo da avere una superficie planare e continua.
  • Applicare la lamina di rinforzo SIKA CARBODUR della sezione necessaria vincolandola con l’apposito stucco epossidico SIKADUR 30.
  • Verso gli appoggi, per soddisfare il rinforzo al taglio e per dare un bloccaggio alla testa delle lamine precedentemente posate, applicare il tessuto in fibra di carbonio SIKA WRAP vincolato con l’apposita resina epossidica SIKADUR 330 che abbraccerà in continuo la trave rigirando da un lato all’altro correndo all’intradosso a U senza interruzioni.

Per scegliere la dimensione adeguata della lamine e tessuto in composito potrà utilizzare l’apposito PROGRAMMA DI CALCOLO che potremo fornirle con tutta la documentazione tecnica dalla quale potrà rilevare la gamma di prodotti  SIKA CARBODUR e SIKA WRAP disponibili, le caratteristiche tecniche, le caratteristiche meccaniche, le informazioni più approfondite per le modalità di applicazione.
Potremo pure dare indicazioni e nominativi sulle Imprese specializzate e capaci in questa tipologia di interventi.

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“Dobbiamo aumentare la portata di un vecchio solaio in legno tradizionalmente realizzato in travetti e assito sul quale è stato, a suo tempo, posata una cartella in cls. lisciata. Anche se ha alcune crepe vorremmo non rifare la pavimentazione e salvarla utilizzandola come fondo sulla quale incollare un pavimento in legno flottante in modo da limitare il peso proprio.
La soletta era stata realizzata per portare carichi leggeri da sottotetto mentre ora diventa una regolare mansarda e vogliamo dare una portata maggiore in regola con la normativa vigente.
Si può intervenire solo all’intradosso con dei rinforzi adeguati alla nuova portata maggiorata? Questa tipologia di lavori è possibile farla eseguire alle normali imprese edili?”

Studio Arch. R.F. (BS)

Questa tipologia di interventi è già stata affrontata e risolta in molti casi simili. Si potrà aumentare la portata placcando, all’intradosso dei travetti in legno ben ripuliti, una lamina in fibre di carbonio SIKA CARBODUR che saranno in grado di dare certamente l’incremento desiderato. La lamina di rinforzo è incollata monoliticamente ai travetti in legno in tutti i punti di contatto con l’apposito adesivo epossidico SIKADUR 30 e diverrà parte integrante del solaio lavorando con la vecchia struttura in maniera perfetta. Per progettare la sezione corretta di lamina in fibra di carbonio SIKA CARBODUR utilizzare si dovranno impostare i dati indispensabili:

  • sezione dei travetti esistenti e relativa luce
  • passo tra i travetti
  • nuovi carichi
  • essenza del legno

Possiamo farvi avere via e-mail l’apposito PROGRAMMA DI CALCOLO in modo che possiate procedere alla calcolazione. Potrete anche confrontarvi con il Tecnical Service Sika che è a disposizione per chiarimenti e consulenze.

Per l’esecuzione dell’intervento in opera si potrà usufruire dell’impresa di vostra fiducia alla quale sarà necessario dare le informazioni utili per l’utilizzo delle resine epossidiche, che sono prodotti ricomponenti prenotassi, e per la cura da eseguire per la corretta applicazione.
Nel caso l’impresa non se la sentisse, si potrà coinvolgere una Ditta esperta di provate capacità applicative che potrà incaricarsi anche solo del lavoro specialistico mentre il resto dell’intervento sarà da far svolgere all’impresa presente in cantiere.

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Abbiamo un solaio in legno da rinforzare per cambio di destinazione del sottotetto. I vecchi travetti in legno e l’assito soprastante sono ancora in buon stato ma hanno una sezione insufficiente e dobbiamo sostituire la vecchia cappa in cemento, con caratteristiche meccaniche molto basse di circa cm. 4,  con una nuova di spessore non superiore a cm. 8-10. Abbiamo visto che proponete i vostri travetti in acciaio che dovrebbero poter stare dentro questi spessori. Se vi diamo i dati necessari, potete darci assistenza per vedere come realizzare il rinforzo?

Studio Tecnico A. (BS)

La Peter Cox ha brevettato il SISTEMA TRALICCIO LPR che è un sistema di rafforzamento e consolidamento dei solai per evitarne la demolizione, garantendo loro le migliori condizioni in termini estetici e di solidità, con deformazioni contenute entro 1/500 delle luce di calcolo. Assicurando la perfetta connessione tra la soletta di calcestruzzo e la sottostante struttura di legno, il sistema “TRALICCIO LPR e CONNETTORE FLAP” risolve in modo definitivo il problema evitando le situazioni critiche di demolizione o di inserimento di putrelle all’intradosso.

Il Traliccio è ottenuto dalla foratura di un profilato metallico, opportunamente dimensionato e sagomato con sezione ad omega, tale da risultare il “connettore” ideale per i rinforzi strutturali. Posato direttamente sulle tavole in corrispondenza delle travi da rinforzare, e fissato a pressione con viti mordenti secondo uno schema geometrico che dipende dalle luci di solaio e dai carichi (richiesti), consente di ottenere “a secco”e in modo reversibile la perfetta connessione tra legno e calcestruzzo. L’operazione di solidarizzazione traliccio–trave risulta pertanto estremamente semplice e non richiede manodopera specializzata. Il Sistema garantisce deformazioni contenute entro 1/500 della luce ed è in linea con le norme tecniche per le costruzioni in zona sismica.
Ad evitare percolamenti di boiacca e imbibizioni d’acqua delle strutture lignee viene abitualmente interposto fra il traliccio ed il tavolato,un telo impermeabile e traspirante. Nello spazio libero tra i tralicci, può essere posato un pannello di materiale isolante con funzioni di alleggerimento della soletta in calcestruzzo. Il posizionamento della rete elettrosaldata direttamente sul traliccio impedisce il contatto tra rete e tavolato evitando così l’impiego di eventuali distanziatori.

L’Ufficio Tecnico di Assistenza Peter Cox è in grado di dare agli Studi Tecnici tutte le informazioni e i procedimenti per la calcolazione del rinforzo basterà che ci facciate avere i dati delle dimensioni e dei nuovi carichi.

Prodotto Citato:

  • Traliccio LPR

    Traliccio LPR

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Dopo cinque edizioni in pubblicazione stampata della GUIDA MATERIALI EDILI, abbiamo ritenuto indicato impegnarci nella edizione e nell'aggiornamento continuo del nuovo sito internet GUIDAMATERIALIEDILI.IT, allargandone le funzioni. Ci siamo resi conto che siamo in grado di dare qualche cosa in più della sola informazione di come trovare in Brescia e Provincia determinati materiali e tecnologie edili presenti nella GUIDA MERCEOLOGICA e quindi si sono aperte nuove pagine nelle quali potremo dirVi come avere tempestivamente CONSULENZE TECNICHE e metterVi al corrente delle NOVITA' TECNOLOGICHE che le nostre rappresentate sono in grado di proporVi.
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